sabato 29 giugno 2013

Pillole di parlamento a 5 stelle


Titoli tossici, noi come la Grecia

Titoli tossici, noi come la Grecia
COMMENTO - GUIDO VIALE
http://www.ilmanifesto.it
Chi o che cosa ha autorizzato i nostri governi a giocare al casinò dei derivati con il denaro degli italiani? Quale regolamento interno, quale legge, quale norma della Costituzione? E perché non se ne può sapere quasi niente? Secondo quanto riferito da la Repubblica (e dal Financial Times) del 26 giugno, il Tesoro italiano è esposto per 160 miliardi di euro (più di un decimo del Pil italiano) con operazioni sui derivati la cui data di stipulazione non è nota. Il governo Monti ne ha rinegoziati nel corso dell'anno scorso per un importo di 31 miliardi, registrando su queste operazioni una perdita potenziale, non ancora giunta a scadenza, di circa 8 miliardi (poco meno dell'importo con cui la ministra Gelmini e, dopo di lei, il ministro Profumo sono riusciti a distruggere sia la scuola che le università italiane). Naturalmente il ministro del Tesoro ha subito smentito ogni rischio, ma quella smentita vale zero. Infatti solo un anno fa su un'altra partita di derivati del Tesoro si era già registrata una perdita di 3 miliardi, saldata dal governo Monti. Su di essa c'era stata una interrogazione parlamentare dell'Idv e una elusiva risposta - «si tratta di un caso unico e irripetibile» - del sottosegretario Rossi Doria; designato a rispondere non si sa perché, dato che si occupa di scuola e non di finanza, materia sui cui è lecito supporre una sua totale incompetenza. Ma se tanto dà tanto, sui 160 miliardi di derivati in essere, le perdite «a futura memoria», che verranno cioè caricate sul bilancio dello stato nel corso degli anni, per poi dire che gli italiani sono vissuti «al di sopra delle loro possibilità», potrebbero ammontare a molte decine di miliardi di lire.Ma facciamo un passo indietro: da tre anni ci ripetono che la Grecia ha fatto il suo ingresso nell'euro truccando i conti perché, in base al suo indebitamento, non ne avrebbe avuto titolo; di qui i guai - e che guai! - in cui è incorsa successivamente. Successivamente. Perché all'epoca del suo ingresso nell'euro nessuno si era accorto di quei trucchi. Poi si è scoperto che a organizzarli era stata la banca Goldman Sachs, allora diretta, per tutto il settore europeo, da Mario Draghi, nel frattempo assurto alla carica di presidente della Bce, cioè dell'organo preposto a garantire la riscossione di quei debiti contratti in modo truffaldino. E di quei trucchi non si è più parlato.
Ma lo stratagemma a cui il governo greco e Goldman Sachs erano ricorsi per truccare i conti era proprio quello di nascondere un indebitamento eccessivo (secondo i parametri di Maastricht) dietro a derivati da saldare in futuro. Nello stesso periodo - o poco prima, cioè con maggiore preveggenza - il governo italiano sembra essere ricorso esattamente allo stesso stratagemma: ufficialmente per coprire il debito italiano dai rischi del cambio (allora c'era ancora la lira) e dalle variazioni dei tassi di interesse: i derivati sono stati infatti introdotti nel mondo della finanza come forma di assicurazione contro la volatilità dei cosiddetti mercati; ma, come si vede, la funzione che svolgono è esattamente il contrario. E' comunque del tutto evidente che lo scopo effettivo di quelle operazioni era quello di "truccare" i conti e garantire così anche all'Italia l'ingresso nell'euro. Qui la presenza ricorrente dello stesso personaggio è ancora più dirompente; perché nel periodo che intercorre tra la probabile - non se ne sa ancora molto - sottoscrizione di quei derivati e l'emersione dei primi debiti che essi comportano Mario Draghi è stato direttore generale del Tesoro (l'organismo contraente) dal 1991 al 2001; poi, utilizzando in modo spregiudicato il cosiddetto sistema delle "porte girevoli", responsabile per l'Europa di Goldman Sachs (una delle banche sicuramente coinvolta in queste operazioni), poi Governatore della Banca d'Italia e poi presidente della Bce e in questo ruolo uno degli attori più decisi a far pagare agli italiani - e agli altri infelici popoli vittime degli stessi raggiri - la colpa (in tedesco schuld, che, come ci ricordano i ben informati, vuol dire anche debito) di essere vissuti "al di sopra delle proprie possibilità".
Non basta: ogni sei mesi, ci informa sempre Repubblica, il Tesoro è tenuto a trasmettere una relazione sullo stato delle finanze pubbliche, comprensivo anche dei dati sull'esposizione in derivati, alla Corte dei Conti. Ma in venti anni o quasi, questa si è accorta solo ora dei rischi connessi a queste operazioni e, per saperne di più, ha inviato la Guardia di Finanza nelle stanze del Tesoro; che però si sarebbe rifiutato di esibire la relativa documentazione. Ci ricorda qualcosa tutto ciò? Si ci ricorda da vicinissimo le recenti vicende del Monte dei Paschi di Siena i cui dirigenti - oggi in carcere o sotto inchiesta perché considerati dalle procure di Siena e Roma degli autentici delinquenti - sono riusciti a nascondere alla vigilanza della Banca d'Italia (che combinazione!) una esposizione debitoria incompatibile con il regolare funzionamento di una banca, nascondendola sotto degli onerosissimi derivati, che hanno tenuto rigorosamente nascosti per anni.
Il casinò dei derivati accomuna così le istituzioni di governo del paese alle banche truffaldine (per ora MPS; ma chissà quante altre si trovano nelle stesse condizioni, e non solo in Italia. Mario Draghi al vertice della Bce non ispira certo tranquillità). Per saperne di più, cioè per capire in che mani siamo finiti, in che mani ci hanno messo i governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni (da quando la teoria liberista e il pensiero unico la fanno da padroni e, in termini pratici, da quando è stato portato a termine il famigerato divorzio tra Tesoro e Banca centrale che ha messo le politiche dei governi in balia della finanza: leggi degli speculatori internazionali), basta leggere la sinossi di come funziona il casinò dei derivati che ne fa Luciano Gallino (Repubblica, 26 giugno).
«Nel mondo - spiega Gallino - circolano oltre 700 trilioni di dollari (in valore nominale) di derivati cioè 700mila miliardi, oltre 10 volte il valore presunto del prodotto lordo mondiale, nota mia], di cui soltanto il 10 per cento, e forse meno, passa attraverso le borse. Il resto è scambiato tra privati, come si dice, "al banco", per cui nessun indice può rilevarne il valore». Ma aggiunge, anche di quel dieci per cento scambiato nelle borse, a definirne il valore concorre solo il 40 per cento cioè il 4 per cento degli scambi complessivi, nota mia]. «Di quel 40 per cento, almeno quattro quinti hanno finalità puramente speculative a breve termine...Di tali transazione a breve, circa il 35-40 per cento nell'eurozone e il 75-80 per cento nel Regno Unito e in USA si svolgono mediante computer governati da algoritmi...che operano a una velocità anche di 22mila operazioni al secondo...Ne segue che chi parla di "giudizio dei mercati" praticamente tutti gli esponenti del mondo politico, imprenditoriale, manageriale e accademico europei, nota mia] dovrebbe piuttosto parlare di "giudizio dei computer". «Macchine cieche e irresponsabili - aggiunge Gallino - opache agli stessi operatori e ancor più ai regolatori. E per di più, inefficienti». Ma molto efficienti però, aggiungo io, nel trasferire ricchezza dai redditi da lavoro e dalla spesa sociale ai profitti e alla rendita, compito che nel corso degli ultimi trent'anni hanno svolto egregiamente. E non senza che gli addetti alla "regolazione" dei mercati, siano essi manager o politici, o entrambe le cose grazie al sistema delle "porte girevoli", ci abbiano messo tutta la loro scienza e il loro potere per portare questo trasferimento fino alle estreme conseguenze, quelle che oggi possiamo vedere esposte in vetrina nella catastrofe della Grecia. Ma allora, perché continuare a rimaner sottomessi a un sistema simile? Non è ora di trovare la strada per tirarsene fuori al più presto?

I partiti vogliono cambiare la Costituzione con un colpo di mano

I partiti vogliono cambiare la Costituzione con un colpo di mano


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"Colpo di mano del governo con l’assist della Boldrini. A fine luglio sarà portato in aula il provvedimento per cambiare l'art.138 della Costituzione che stabilisce le regole per modificare la stessa Costituzione. Si fa di corsa, a fine luglio. Il M5S si opporrà. Gli esponenti della maggioranza si appellano per giustificare la fretta a modifiche importantissime. Perché discutere l'importantissima modifica della Costituzione a fine luglio? Perché forzare i tempi della Camera per cambiare la Costituzione con gli italiani in vacanza distratti con la regia della presidente della Camera Boldrini?" M5S Camera
L'articolo 138 che i partiti vogliono cambiare: Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.

fonte: www.bebbegrillo.it 

domenica 23 giugno 2013

Aspettando Godot l'Italia muore.

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Mentre il Governo si trastulla aspettando Godot, l'Italia rischia il default. Bisogna agire al più presto con la ristrutturazione del debito. Gli interessi chiesti dal mercato sui nostri titoli di Stato decennali sono aumentati del 10% nelle ultime due settimane. Lo spread è tornato a circa 300 punti, ai livelli di settembre del 2012, e il suo rialzo è appena iniziato perché il mercato dovrà digerire molte brutte notizie per l’Italia.
La prima notizia. E’ ormai chiaro che la "droga" monetaria fornita dalla FED negli ultimi anni ad un ritmo di 85 miliardi di dollari al mese e di acquisti di titoli di Stato stampando moneta è finita. L’annuncio di Ben Bernanke è stato una doccia fredda per i mercati. L’economia americana è ripartita a tal punto da non richiedere più il sostegno della FEDche ora è preoccupata di frenare l'inflazione. I rendimenti sui titoli di Stato sono destinati ad aumentare: il decennale americano è arrivato a 2,5% di interesse: il più alto incremento di rendimento settimanale dell’ultimo decennio. Anche il Bund tedesco ha aumentato i suoi rendimenti. E allora perché si dovrebbero comprare titoli di Stato italiani se economie molto più solide offrono sempre maggiori rendimenti? L’Italia è vittima del suo ritardo perché non ha agito sul debito pubblico durante gli anni della politica monetaria favorevole degli Stati Uniti. E' scontato che i rendimenti dei titoli di Stato di molti Paesi ripartiranno rendendo di difficile collocazione i nostri titoli.
La seconda notizia. Nei mercati emergenti, dal Brasile alla Cina, l’economia sta rallentando. Una doppia brutta notizia, sia per la nostra economia che vive di esportazioni verso questi Paesi, sia per la fuga di capitali dai mercati emergenti verso gli Stati Uniti che costringerà le loro banche centrali ad alzare i tassi di interesse, come ha fatto l’Indonesia. Un'ulteriore concorrenza per i nostri titoli.
La terza notizia. Tutta la periferia d’Europa porta pessime nuove per l’Italia. Il rendimento dei titoli decennali portoghesi è schizzato al 6,6% contro 5,2% di inizio giugno. Stessa cosa per quello irlandese arrivato al 4%. L’Irlanda deve finanziarsi sul mercato per restituire a dicembre 2013 i 67,5 miliardi di euro di prestiti europei per il salvataggio delle sue banche. Ed è di 78 miliardi di euro il conto che il Portogallo deve rimborsare entro giugno 2014. Portogallo e Irlanda rischiano di dover presto ristrutturare il debito con l’Europa. Mentre l’Italia sta decidendo il da farsi con annunci propagandistici, gli altri Paesi non solo hanno chiesto aiuti, ma stanno già rinegoziando le condizioni di tali aiuti, in sostanza la ristrutturazione del loro debito. Cipro ha chiesto di ridiscutere il suo salvataggio di 17,5 miliardi di euro che include la tassazione sui depositi bancari. In Grecia c'è la crisi di Governo. Se si aggiunge la probabile ristrutturazione del debito in Argentina, la parola tanto temuta in Italia: "ristrutturazione del debito" è all’ordine del giorno. Ristrutturare il debito, quindi deprezzare i nostri titoli di Stato e farlo ora, il più presto possibile, per l’Italia significa scaricare il 35% delle perdite all'estero Attendere che tutto il debito sia in mano italiana, facendolo comprare alle nostre banche, prima di ristrutturarlo vuol dire fare un enorme favore alla Germania e alla Francia che ne posseggono una gran parte, non certo agli Italiani che si troverebbero a sostenere tutte le perdite, esattamente come successo ai greci.
La quarta notizia. Quando lo stanziamento di 60 miliardi di euro per ripulire i bilanci delle banche sembrava acquisito con l'Unione bancaria, i partner europei si sono arenati. La Germania pretende che prima di attingere al salvadanaio europeo ogni governo contribuisca con il 20% del costo e le banche delle singole nazioni aumentino il patrimonio con la conversione di strumenti di debito in titoli propri o la imposizione di perdite che potrebbero includere i depositi bancari. Se ipotizziamo 20 miliardi di euro per "ripulire" le banche italiane, arrivate a 140 miliardi di euro di sofferenze (ndr; crediti difficilmente o non esigibili), significa che la metà dovrà metterla l’Italia tra governo centrale e privati.
La Spagna ha ottenuto sostegni europei per 100 miliardi di euro per le banche in difficoltà. L'Italia è inerte. Aspettando Godot, l'Italia avrà come unico risultato l'aumento del costo del suo salvataggio che sarà fatto interamente sulla pelle dei cittadini. Come? E’ quello che stanno decidendo. Se con una mega patrimoniale, con un'ulteriore austerity o mettendo le mani sui depositi bancari. Chi è responsabile al governo di una strategia così miope? C'è qualcuno a Palazzo Chigi?
Il tempo e’ una risorsa preziosissima che si sta lasciando trascorrere senza agire. Questo atteggiamento non farà altro che aumentare il costo che la crisi presenterà agli italiani. Le stime dei conti pubblici del Governo prevedono una crescita negativa del PIL di meno 1,3% per il 2013. In realtà nella prima metà del 2013 l’Italia ha viaggiato a meno 2,4%ed è probabile che si chiuda l'anno con meno 3%. Qualcuno sano di mente può credere che l’Italia possa crescere dell'1% nella seconda metà del 2013 come prevedono Letta&Alfano? L’Italia è avviata verso una manovra di aggiustamento dei conti pubblicidi almeno 20 miliardi (che potrebbero raddoppiare) dopo l’estate. Altro che permesso dell’Europa di sforare il 3% di deficit. Altro che rinvio dell’IMU. Aspettando Godot l'Italia muore.

sabato 22 giugno 2013

il male del biogas

                       

                                  Quale pesante eredità stiamo lasciando ai nostri figli in nome del progresso e del consumismo?


il male del biogas

È un male italiano: o forse è proprio una di quelle debolezze umane, di quei limiti contro i quali lottare quotidianamente. È la perpetrata volontà di fare il male, anche e spesso, passando dal bene.
Il riferimento specifico è alla questione degli impianti a biogas (e le biomasse), che si sta dipanando davanti i nostri occhi con una certa insistenza. Perché il biogas è un bene, se applicato nei contesti corretti, ma diventa un male, pessimo esempio di infima speculazione, in altri situazioni.Produrre più, per spreco volontario, senza necessità umana. Intere quantità di messi mandate al macero, semplicemente perché è così che si guadagna soldi. Tutto l'opposto della sovranità alimentare, concetto profondo quanto estremamente importante in questi periodi. Ma qui si anche apre un'altra serie di problematiche correlate, che rendono la questione ancora più spinosa. Perché con la scusa che quel mais (o quant'altro) non è destinato al consumo, né umano né animale, si punta alla resa: più prodotto c’è, più biomassa si crea, più energia si produce, più soldi entrano in tasca. E per arrivare all'obiettivo, si fa ampio uso di fertilizzanti e pesticidi: prodotti che andranno a fissarsi sul suolo o ancora peggio, penetreranno in profondità inquinando le falde acquifere. E dunque, il fine ecologico non solo viene confutato dall'uso, ma addirittura è alterato negativamente, producendo un ulteriore inquinamento.

Le problematiche non finiscono qui, perché a questo si aggiunge la snaturalizzazione del territorio. Sia per l’intensità colturale e per le densità, sia per le colture in sé, spesso disintegrate dai contesti agricoli circostanti. D'altronde, se l’obiettivo è produrre, non si può pensare se la produzione è idonea o meno: si deve andare e macinare, mais e soldi allo stesso ritmo. Campagne alterate da macchie colturali disomogenee con il resto del coltivato. Poco importa, anche perché poi, quelle compagne saranno ancora più alterate, dall'impianto in sé. Ecomostri piazzato in mezzo al verde – di solito è così – senza che il prezzo di tale scelta urbanistica possa corrispondere ad un reale beneficio. Perché vero che si chiuderebbe un occhio davanti alla necessità prioritaria della comunità – per dire: serve smaltire i rifiuti, e per farlo serve un certo tipo di struttura, impattante sì ma necessaria per il bene di tutti. Invece no: in questo caso, il bene sta solo nel portafoglio dell’investitore. Impianti, che per di più, hanno durata limitata e che devono essere necessariamente ammodernati, rappresentando un spesa, che molto probabilmente – anche a fronte di un ritocco al ribasso delle tariffe di guadagno che sta già avvenendo – potrebbe non essere sostenibile, o meglio potrebbe non rientrare più nell'interesse di chi ha investito. Perché la speculazione è così che va: senza guardare indietro. La domanda, allora, diventerebbe: come rivalorizzare il valorizzatore? Cosa farne di quegli enormi edifici di cemento armato in mezzo alla campagna, una volta dismessi. Perché quando finiranno i soldi – quelli profumati, quelli facili, quelli del guadagno ampio – gli interessi si sposteranno altrove, senza portarsi dietro certe pesanti strutture. Resterà invece, un territorio deturpato da colture non funzionali alle richieste della popolazione, da reti infrastrutturali non fruite e sovrabbondanti.
E. R. e D. B.

Petizione Contro il Biogas di Bracciano

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venerdì 21 giugno 2013

Beppe Grillo pronto a tornare

Beppe Grillo pronto a tornare in tv?


Durante un comizio a Ragusa, a sostegno del candidato sindaco Federico Piscitto, il leader del Movimento 5 Stelle non ha escluso un suo ritorno davanti alle telecamere, ma ad alcune condizioni: "Io sono disponibile, ma in diretta e senza pubblicità"."
Tutti i giorni i giornali aprono con i nostri dissidenti, ma quello che è successo è una cosa normale in un'organizzazione di milioni di persone. C'è chi non è d'accordo e chi si fa abbindolare dai soldi". Così Beppe Grillo è tornato sulle polemiche degli ultimi giorni che hanno investito il Movimento 5 stelle dopo l'espulsione della senatrice Adele Gambaro. Il leader dei 5 Stelle è a Ragusa per sostenere al ballottaggio il Federico Piccitto.


Fonte: FattoquotidianoTV



DEPUTATO M5S MINACCIATO IN AULA




DEPUTATO M5S MINACCIATO IN AULA
Un’ora fa il deputato Stefano Vignaroli aggiornava così il suo profilo facebook:
« A 5′ minuti dal voto di fiducia e dopo aver applaudito un intervento del PD che ci aveva criticato mi si avvicina un giovane deputato del PD e mi dice con tono quasi amichevole : ” Se applaudi ironicamente un nostro intervento non meravigliarti se poi in aula o FUORI DI QUI ti arriva qualche epiteto o TI SUCCEDE QUALCOSA”. Io: “grazie della minaccia”, lui “non è una minaccia è un consiglio” … “grazie del consiglio”… complimenti, ancora non capiscono che non perdo la calma facilmente con questi mezzucci. »

Immediata la solidarietà espressa dagli utenti che stanno pressando Stefano per sapere il nome del deputato del Pd dal comportamento tipicamente ‘mafioso’.



Stefano Vignaroli
6 ore fa tramite cellulare

A 5' minuti dal voto di fiducia e dopo aver applaudito un intervento del PD che ci aveva criticato mi si avvicina un giovane deputato del PD e mi dice col tono quasi amichevole : " Se applaudi ironicamente un nostro intervento non meravigliarti se poi in aula o FUORI DI QUI ti arriva qualche epiteto o TI SUCCEDE QUALCOSA" , io: "grazie della minaccia" , lui "non è una minaccia è un consiglio" .... "grazie del consiglio".... complimenti,ancora non capiscono che non perdo la calma facilmente con questi mezzucci....

mercoledì 19 giugno 2013

Si parla tanto di tagliare le spese, di diminuire i costi delle pensioni faraoniche

Si parla tanto di tagliare le spese, di diminuire i costi delle pensioni faraoniche e poi, dietro segnalazione di un amico lettore scopro questa sentenza pazzesca della Corte Costituzionale, in palese conflitto di interesse…
Il taglio alle pensioni che superano i 90mila euro è incostituzionale e le trattenute effettuate dall’estate 2011 ad oggivanno restituite a chi ha subito il decurtamento per assoggettamento al cosiddetto contributo di solidarietà.
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza 5 giugno 2013, n. 116 con la quale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98.
In particolare, viene quindi bocciato l’articolo che dispone che “a decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, i trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, i cui importi complessivamente superino 90.000 euro lordi annui, sono assoggettati ad un contributo di perequazione pari al 5 per cento della parte eccedente il predetto importo fino a 150.000 euro, nonche’ pari al 10 per cento per la parte eccedente 150.000 euro; a seguito della predetta riduzione il trattamento pensionistico complessivo non puo’ essere comunque inferiore a 90.000 euro lordi annui.”
Tutti i ricorrenti – si legge nella sentenza – hanno chiesto la corresponsione del proprio trattamento pensionistico senza assoggettamento al predetto “contributo di perequazione” e con conseguente condanna alla restituzione di quanto trattenuto per tali titoli, con rivalutazione monetaria e interessi sino al soddisfo.
Il provvedimento della Consulta richiama alcuni principi già affermati nella sentenza 11 ottobre 2012, n. 223 in merito al taglio agli stipendi dei magistrati e alle retribuzioni dei dirigenti pubblici che superano i 90mila euro. (Source)
Questo è PALESE conflitto di interesse. Ovviamente gli attempati giudici della Corte Costituzionale difendono i loro privilegi. Come sempre.
E poi ci chiediamo come facciamo a risollevarci. Questa è la gente che ci sta mandando e ci ha mandato in rovina!!!

Approvata proposta di lavori di ammodernamento per 720mila euro Bracciano Campo Sportivo

rinaldo borzetti_Livello 1Un campo in erba sintetica al posto di quello in terra, la sistemazione pista atletica leggera, un nuovo blocco spogliatoi prefabbricati. Sono alcuni degli interventi in programma al campo sportivo Massimiliano Vergari. Ad effettuare questi interventi sarà l’Associazione Polisportiva Dilettantistica (APD) Campo Sportivo Bracciano, presieduta da Paolo Giovannini, che riunisce varie società sportive di Bracciano e che da anni gestisce l’impianto sportivo. Con una delibera del 7 giugno scorso la giunta comunale di Bracciano ha infatti approvato la Proposta dell’APD Campo Sportivo Bracciano per una serie di lavori di ammodernamento dell’impianto sportivo per una somma complessiva di 720mila euro.
Lavori che si aggiungeranno a quelli appena effettuati che hanno riguardato, tra le altre cose, l’illuminazione del campo esterno. Due i canali di finanziamento attraverso i quali APD Campo Sportivo Comunale intende reperire le risorse economiche per gli interventi in programma: accensione di un mutuo presso il Credito Sportivo per 220mila euro e la partecipazione ad un bando pubblico previsto dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2013 per un importo di 500mila euro.
“La scelta di affidare l’impianto alle stesse società sportive – commenta Rinaldo Borzetti, assessore allo Sviluppo Economico con delega anche allo Sport e Turismo – si è rivelata vincente. Nel tempo abbiamo avuto un risparmio delle spese di gestione del 25 per cento. Siamo soddisfatti quindi di affidare nuovamente all’Apd Campo Sportivo Bracciano, della quale abbiamo la massima stima e fiducia, la gestione, per un periodo di 20 anni, dell’impianto che sarà adeguato grazie ai lavori programmati e che verranno seguiti direttamente dall’Associazione. I miei complimenti e quelli di tutta l’amministrazione vanno – aggiunge Borzetti – a Paolo Giovannini per il modo in cui è stata gestita la struttura. L’APD inoltre – commenta ancora l’assessore – costituisce un esempio di successo di come la scelta di stare insieme, superando i particolarismi di ogni singola società sportiva, si sia rivelata efficace e possa dare grandi risultati a beneficio della collettività”.


Marco Tellaroli  un'ora fa

Ma non sarebbe meglio spendere i soldi per altre necessità ? Magari anche meno care , ma utili per la salute. Come l"acqua , la mondezza e altro.......

Fonte: http://www.terzobinario.it/lassessore-rinaldo-borzetti-massima-fiducia-nellapd-campo-sportivo-bracciano/14883


Legittimo impedimento: respinto il ricorso di Silvio Berlusconi

Arriva alla fine la decisione della Consulta: respinto il ricordo di Silvio Berlusconi per il legittimo impedimento.
berlusconi
LA SENTENZA - ”Spettava all’autorita’ giudiziaria stabilire che non costituisce impedimento assoluto alla partecipazione all’udienza penale del 1* marzo 2010 l’impegno dell’imputato Presidente del Consiglio dei ministri” Silvio Berlusconi ”di presiedere una riunione del Consiglio da lui stesso convocata per tale giorno”, che invece ”egli aveva in precedenza indicato come utile per la sua partecipazione all’udienza”. Questa la decisione della Corte Costituzionale, che ha respinto il conflitto di attribuzione sollevato da Palazzo Chigi nei confronti del tribunale di Milano nell’ambito del processo Mediaset.
LA DECISIONE - A questa decisione, prosegue, “la Corte e’ giunta osservando che, dopo che per piu’ volte il Tribunale aveva rideterminato il calendario delle udienze a se’guito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, gia’ prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, e’ stata fissata dall’imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), ne’ circa la necessaria concomitanza e la ‘non rinviabilita” dell’impegno, ne’ circa una data alternativa per definire un nuovo calendario”.
LE REAZIONI PDL – Si attendono ora reazioni dal Pdl, che in mattinata aveva fatto pesanti minacce riguardo questa e altre sentenze su Silvio. “Ho piu’ volte detto che se qualcuno pensasse a un’assurda espulsione di Silvio Berlusconi dalla vita parlamentare, o per via giudiziaria o votando in Parlamento la sua ineleggibilita’, l’indignazione per un fatto tanto grave sarebbe generale – ha ad esempio detto Gasparri, sostenuto da molti pidiellini – Non possiamo immaginare che qualcuno voglia eliminare o espellere Berlusconi dalla scena politica italiana. Se ci fosse una palese violazione dei diritti di Berlusconi attraverso sentenze o decisioni definitive non potremmo rimanere inerti e per questo non ho escluso iniziative eclatanti come le dimissioni di tutti i parlamentari del Pdl. Ribadisco che si tratterebbe di iniziative a fronte di eventi definitivi che mi auguro mai ci saranno. Le decisioni in corso in queste ore non sono tra quelle conclusive dei vari iter in atto”. E ora? Si dimetteranno tutti? (Dire/Agi/Ansa)

lunedì 17 giugno 2013

Cosa succede in commissione ambiente

Condivido lo status di Federica Daga, commissione ambiente M5S. Questo dimostra esattamente quel che ha scritto Beppe nel post "la scatola di tonno è vuota". Viviamo in una "dittatura governativa" e il Parlamento, come ricordava giorni fa Travaglio, così come è oggi è un'Istituzione inutile! Questo è ledere la dignità delle istituzioni Presidente Boldrini? NO!!! E' il contrario, noi stiamo dando dignità al Parlamento, stiamo lavorando e vogliamo che venga rispettata la Costituzione che dice chiaramente che l'attività legislativa appartiene al Parlamento.

Cosa succede in commissione ambiente! Stiamo discutendo gli emendamenti che abbiamo presentato entro venerdì 14 giugno. Il decreto legge è il n. 43, riguardante Piombino e Emergenze Ambientali.
Il Senato se l'è tenuto in pancia per un mese e mezzo, a noi della Camera è stato presentato giovedì 13 giugno con meno di 24 ore di tempo per emendare il testo.
Ora il PD, e così la maggioranza, chiede il ritiro di tutti gli emendamenti presentati da tutti gli schieramenti altrimenti il Governo ne darà parere sfavorevole in fase di voto in Aula. Questo per non dover ripresentare un testo emendato al Senato. Perché? Perché il 25 giugno il decreto decade.
Sottolineo che il testo è a prima firma Monti, un testo presentato lo scorso 26 aprile 2013 da un governo dimissionario....Ricapitoliamo: ci chiedono di ritirare tutti gli emendamenti, ora stiamo votando ogni singolo emendamento che noi NON intendiamo ritirare perché ci sentiamo esautorati dalla funzione di Deputati della Camera. Vogliamo lavorare!!!Per correttezza il testo deve essere emendato, ripresentato al Senato e se non stiamo nei tempi, il Decreto Legge può anche decadere! Siamo esautorati dalla nostra funzione!!! (Federica Daga)

P.S. IMPORTANTE - dell'attuale inutilità del Parlamento e di tanto altro parleremo domani mattina in Piazza Montecitorio. Alcuni attivisti del MU di Roma (tra i qualiMarco Zonetti e Adriano El Ricano Monti) hanno organizzato un incontro tra cittadini e portavoce (dalle 10.00 a 12.00). Che meraviglia...il controllo popolare è un obiettivo del 5 stelle (controllo duro, rigoroso ma chiaramente nonviolento). Sarà un piacere domani mattina "uscire dal palazzo" e incontrare i cittadini in Piazza e inviterò tutti i miei colleghi a venire con me.

“Berlusconi indagato in Irlanda Sotto controllo 500 milioni di euro”

“Berlusconi indagato in Irlanda
Sotto controllo 500 milioni di euro”


        La rivelazione dell’«Irish Sun»:          
il caso segnalato dalla polizia italiana
con riferimento al periodo 2005-7
Silvio Berlusconi sarebbe finito nel mirino delle autorità irlandesi che starebbero indagando sull’ipotesi di riciclaggio ed evasione fiscale. Lo scrive oggi l’Irish Sun che pubblica la notizia in prima pagina come «esclusiva mondiale». 
Secondo quanto scrive l’Irish Sun le indagini del «Garda Bureau of Fraud Investigation’s» sarebbero partite da una segnalazione della polizia italiana, che avrebbe chiesto agli irlandesi di investigare sulle operazioni di Berlusconi con l’International Financial Services Centre di Dublino, con particolare riferimento al periodo 2005-2007 e per un ammontare di circa 500 milioni di euro. 





Fonte : www.lastampa.it

sabato 15 giugno 2013

Cittadini contro le mafie e la corruzione : materiale di filtraggio deasenificatore



Filtri esausti del dearsenificatore comunale lasciati in luogo aperto al pubblico e pascolo animale

Il Circolo ha sporto denuncia in data 07/05/13. Il Sindaco Sala dichiara che - non si tratta né di rifiuti speciali né pericolosi- pertanto chiediamo:

-In nome della ditta accreditata allo smaltimento
-Il tempo previsto per il rilascio della certificazione indicata
-A cosa si riferisce il codice 19.19.01
-La classificazione di detti rifiuti e perché la ditta appaltata per la sostituzione dei filtri non si è fatta carico dello smaltimento di rifiuti né speciali nè pericolosi
-Se sono previste analisi del terreno su cui sono stati lasciati i sacchi, sottoposti a dispersione e esalazione causa agenti atmosferici
-Chi è preposto al controllo dell’acquedotto



F-35, IL GOVERNO NE ORDINA (DI NASCOSTO) ALTRI 7

F-35, IL GOVERNO NE ORDINA (DI NASCOSTO) ALTRI 7

Mentre gli altri Paesi pensano al ritiro dal programma, diventano 10 i velivoli acquistati dall'Aeronautica militare italiana


Mentre gli altri Paesi pensano al ritiro dal programma, diventano 10 i velivoli acquistati dall'Aeronautica militare italiana
La denuncia arriva da Toni De Marchi sul suo blog. La riportiamo qui di seguito:

Zitto zitto, quatto quatto. Ve li ricordati i fumetti? Paperino, mi pare. Oppure il Gatto Silvestro? Ogni tanto spuntava questo articolato fonosimbolismo e uno non poteva non immaginare il nostro mentre strisciava pancia a terra mentre preparava qualcosa di innominabile.

Bene, pare che qualche appassionato di fumetti che sta (o stava) al Governo abbia fatto lo stesso con l'F-35 e nei mesi (settimane?, non si sa) scorsi abbia ordinato alla chetichella altri sette F-35 oltre ai tre che già sapevamo.La cosa è ufficialissima, non un'indiscrezione: è infatti un comunicato inviato ai giornalisti il 13 giugno dalla Lockheed Martin che ce lo racconta. Secondo la ditta statunitense oltre ai tre esemplari appartenenti alla cosiddetta LRIP-6 (Low Rate Initial Production, produzione iniziale a basso rateo) della versione F-35A a decollo convenzionale, ne sono già stati ordinati altri 3 della LRIP-7 e 4 della LRIP-8, sempre della stessa versione destinata all'Aeronautica Militare.

Sarà che mi è sfuggito qualche passaggio, e attendo smentite in questo caso, ma a me risultavano solo tre ordini. Lo disse anche il generale di squadra aerea Claudio Debertolis, Segretario generale della Difesa, il 1° febbraio 2012 alla commissione Difesa della Camera: "Noi intendiamo stipulare un contratto per tre aerei che ci serviranno a validare la FACO e per dimostrare che riusciamo a realizzare la produzione" (Resoconto stenografico dell'audizione, pagina 15). Ma gli aerei adesso sono dieci, quando la FACO ancora non ha cominciato a produrre. Dunque che validazione è stata fatta con i primi tre? Nessuna. Un'altra delle tante cose inventate e buttate là al Parlamento sperando che si accontenti, a cominciare dai fantomatici 80 milioni di dollari per aereo che lo stesso Debertolis disse sarebbe stato il costo degli F-35 comperati dall'Italia, salvo poi essere smentito pochi mesi dopo.

È vero che l'ammiraglio-ministro Di Paola disse che avremmo comperato 91 F-35 delle varie versioni, ma nessuno aveva mai detto che l'intenzione si stava tramutando in ordini. Rendendo così inutile e vuoto il dibattito che c'è da mesi in Parlamento sulla questione. Perché, se gli ordini sono stati fatti, tutto diventa più difficile. Non si potranno annullare se non pagando forti penalità, mentre finora non c'erano impegni definiti e dunque nessuna penale eventualmente da pagare nel caso si fosse cambiato idea.

Tra l'altro la notizia arriva mentre il Giappone, proprio in questi giorni, sta ripensando all'acquisto perché i prezzi sono aumentati troppo, mentre l'Olanda deve decidere se ridurre il suo ordine e il Canada ha rinviato di un bel po' ogni decisione.

Inoltre, ordinandoli oggi li paghiamo ai prezzi di oggi, cioè attorno ai 200 milioni di dollari a esemplare. Ci hanno raccontato, nei mesi scorsi, che i costi erano destinati a diminuire nei prossimi anni e noi avremmo comperato aerei che sarebbero costati molto meno di quello che costano oggi. Credo servano risposte, subito, e fatti certi. Il Parlamento deve chiedere di vedere i contratti e sapere chi li ha firmati e autorizzati. 

Fonte: www.cadoinpiedi.it

Scandalo Corruzione ENI – Ecco come si mangiano lo Stato e le risorse per il Reddito di Cittadinanza

Scandalo Corruzione ENI – Ecco come si mangiano lo Stato e le risorse per il Reddito di Cittadinanza

Scandalo Corruzione ENI – Ecco come si mangiano lo Stato e le risorse per il Reddito di Cittadinanza

Oggi in aula è successa cosa sconvolgente: Il viceministro Fassina ammette che lo Stato non esiste.
Noi abbiamo presentato un’interpellanza URGENT su un possibile caso di corruzione dell’Eni gravissimo e di seguito vi documentiamo tutta la facenda.
Cose gravissime per le quali abbiamo anche chiesto le dimissioni di Scaroni e non solo le sue…
Fassina ha ammesso che lo Stato non ha controllo sull Eni e non può fare nulla… tra l’altro ha risposto all’interpellanza citando un documento dell’Eni stesso. Neanche il governo è capace di produrre una propria documentazione.
E’ una roba per noi (voi fate le vostre valutazioni) da prima pagina dei giornali e frutto delle privatizzazioni del centrosinistra perchè oggi le partecipate che erano un fiore all’occhiello dell’economia italiana sono in mano del capitale privato e lo Stato non ha alcun controllo sulle stesse.

Ma prima è successo anche questo !!!

Carlo Sibilia, nostro cittadino deputato del M5s, indignato protesta : “Incredibile! Ci sono interpellanze urgenti e il presidente ha dovuto sospendere la seduta perchè il governo è ASSENTE! Avete capito in quali mani è il PAESE?“.
Sdegnati anche i deputati del Partito Democratico:Michele AnzaldiMatteo BiffoniMarco Di Maio,Marco Donati e Laura Venittelli affermano infatti che il governo non era presente “con nessuno dei suoi ministri, viceministri o sottosegretari” e invitano inoltre lo stesso a scusarsi con i parlamentari assenti durante l’informativa di mercoledì sulla morte di Giuseppe La Rosa in Afghanistan, che il ministro della Difesa Mauro aveva attaccato.
La seduta riprende più tardi quando arriva in aula il viceministro dell’Economia e delle Finanze Fassina, che risponde all’interpellanza
Questo sistema ci fa schifo e siamo qui dentro da due mesi e mezzo pronti a farle le nostre denunce, le nostre battaglie perchè prima o poi le informazioni usciranno fuori e la gente si informerà sempre di più.
Tutti devono sapere cosa fanno i loro rappresentati e dipendenti per tutelarli ed amministrarli.
Si sono mangiati un PAESE INTERO e noi DOVEVAMO DARE LORO LA FIDUCIA?
DOVE STA LA COLPA DEL MOVIMENTO 5 STELLE IN TUTTO QUESTO ?
L’ONESTA’ TORNERA’ DI MODA PER COLPA DEI CITTADINI CHE ORA HANNO DETTO BASTA !!!
Ecco il video della seduta di questa mattina:
Questo video è la dichiarazione alla stampa da parte di Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia in merito all’interpellanza urgente sulla possibile corruzione di ENI:
A questo link troverete il testo dell’interpellanza ( dalla pagina 52 ) e la risposta (GRAVE) del Governo Italiano:
http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0033&tipo=stenografico#sed0033.stenografico.tit00030.sub00080